Wednesday, March 4

MI SFORZO A INVENTARGLI UNA VITA


Una sagoma bassa seduta obliqua, incastrata in un posto di una macchina lunghissima e sporca, che arriva fino all’aeroporto. Di un bambino, non proprio un bambino: robusto grasso obeso. E due valigie, una bella rigida azzurra l’altra di cartone, non voglio dire carta, cartone sporco. Con lo scotch.
Egli dormiva sulla macchina in cammino.
Gli occhi chiusi le palpebre adipose il naso verso l’alto la bocca a forma di cuore e la mano che stringeva l’oggetto più prezioso, e il cartone. Solo.
Poi, aperti gli occhi ecco il bambino. Non più grosso ma piccolo stanco, stanco. Io di fronte, scendo scappo.
L’occhio è sottoposto tutti i giorni alla visione di volti sconvolti. Continua …

1 comment:

Anonymous said...

he was incredible
senza parole, right ... your sketch, your outfit are incredible
really

i'm waitin for you
love